martedì 28 gennaio 2014

Soluzioni alternative per un "giardinaggio" verso Rifiuti Zero

Quanti vasi in plastica vengono prodotti ed usati per la coltivazione e per le piante di uso domestico?
E' giunto il momento di pensare a nuove soluzioni alternative per ridurre al massimo l'uso della plastica che è uno dei materiali più inquinanti che ci siano.
Segnaliamo "Vipot" vasi costituiti da un impasto di amalgama vegetale e da un materiale di risulta,la LOLLA DI RISO,ricavata dalla sbramatura del risone.
Questo impasto non contiene derivati del petrolio o legno vergine,e non vengono utilizzati neanche materie prime primarie,nè non rinnovabili.
Una volta interrati, si decompongono naturalmente,mentre se vengono smaltiti con la raccolta degli scarti organici, si trasformano in compost.
E' possibile scegliere tra la linea decorativa o quella tecnica più indirizzata per i vivaisti e tutti i produttori del settore.
Per ulteriori info clicca QUI.
















lunedì 27 gennaio 2014

questo lunedì o2italia segnala un bel romanzo di McCLEEN

In mano ai bambini uno scampolo a coste può diventare un campo coltivato e la carta di caramelle un arcobaleno. Una matassa di filo è un gatto e uno scovolino da pipa un uomo, e le cose parlano e ascolatano.
In principio c'era una stanza vuota, un pò di spazio, un pò di tempo. In quello spazio una bambina raccoge qullo ch altri chiamerebbero rifiuti, erba secca, scatole, vecchi lacci e ne fa un perfetto mondo in miniatura....




lunedì 20 gennaio 2014

i libri del lunedì di o2italia...oggi segnaliamo dei classici!!

da Munari a Enzo Mari al Cradle to Cradle di Braungart...cosa scegliere per primo? quale consigliarvi? tutti..e tutti insieme..non possono mancare nella vostra biblioteca da Designer attenti all'ambiente....











domenica 19 gennaio 2014

obsolescenza programmata, pigrizia, trend...tutto con cui un designer Eco..e Responsabile dovrebbe fare i conti

Rifiuti zero significa anche questo..significa affrontare il problema di progettare oggetti riparabili, significa anche saper pensare all'estensione della vita dei prodotti...ma significa anche imparare come potete scoprire leggendo attraverso workshop e repair party...molto interessanti...da copiare....



Cellulari resi obsoleti dagli smartphone, televisori funzionanti ma col difetto di non essere digitali o ultrapiatti, computer superati dai nuovi modelli e via dicendo? Nel 2010 abbiamo buttato via 2 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti tech, e solo il 27% è stato “riciclato” spedendolo oltremare, in paesi del Terzo mondo con leggi meno severe (o inesistenti) sulle scorie tossiche.

È il risultato di una progettazione che ha programmato l’obsolescenza già nel design e fornito prodotti destinati a rompersi dopo pochi anni. «Una realtà frustrante per i più consapevoli», racconta l’irlandese Jane Ní Dhulchaointigh, giovane inventrice e imprenditrice/fondatrice di Sugru, società nata per risolvere il problema. Jane era così stufa di dover comprare aggeggi nuovi in continuazione che a un certo punto ha inventato un “prodotto” per riportare in auge l’idea di riparare ciò che abbiamo. E così, mentre studiava per il suo master in product design, a Londra, ha creato una pasta di silicone e polvere di legno riciclata da una falegnameria. «Puzzava, aveva un aspetto e un colore orrendi. Ma mi ha consentito di riparare lo scarico del lavello di cucina e modellare una maniglia ergonomica per il coltello delle verdure. Era un inizio». In 10 anni ne ha fatta di strada la sua “space age rubber”, come è stata definita poi dai media del settore; che hanno inserito Sugru tra le invenzioni del secolo.
(Approfondisci l'articolo) fonte D.Repubblica 

Ma Ci piace anche segnalarvi  lo slogan adottato da due trentenni  "Repair, don't despair".

Ugo Vallauri e Janet Gunter, questi i loro nomi, l'anno scorso hanno dato vita al "Restart Project".  Sulle orme dei "Repair Café" di Amsterdam o dei "Fixers Collective" di Brooklyn, organizzano nella capitale britannica dei "Restart Party": workshop mensili itineranti dove si impara gratuitamente a riparare il proprio gadget elettronico o elettrodomestico rotto.
(Approfondisci l'articolo) fonte Republica

mercoledì 15 gennaio 2014

Una Tesi di laurea su scarto matto e o2italia..che emozione...

oggi siamo emozionati davvero...
Oggi pomeriggio presso l'Università di Ingegneria di Messina si terrà la laurea di Flavia Lo Surdo, socia di O2italia, che ha sviluppato la sua tesi di laurea "Autocostruzione di strutture temporanee con materiali di recupero e/o naturali a km0" a partire da APE-Aula Permanente di Ecologia- il centro di educazione ambientale di Anima Mundi a Savoca!
Il focus dello studio è la progettazione di allestimenti per aule didattiche per l'educazione ambientale all'aperto con la metodologia Scarto Matto di O2italia che mette in sinergia i principi di permacultura e la progettazione partecipata con i bambini.


martedì 14 gennaio 2014

o2italia_rifiuti zero segnala:" Perchè la sostenibilità inizia dagli imballaggi..."

Condividiamo il bel post della nostra socia codesigner Federica sull'Eco Packaging!
Una carrellata di immagini e spunti creativi sugli imballaggi verso rifiuti zero.
Clicca QUì per vedere tutte le immagini.




lunedì 13 gennaio 2014

o2italia_rifiuti zero segnala: Un lampadario per coltivare funghi...un altro in fibra vegetale...tutto verso il biodegradabile...edibile...

materiali naturali, rinnovabili, biodegradabili in assoluto cradle to cradle e perfettamente coerenti con la strategia rifiuti zero. Inizia così la nostra rubrica che settimanalmente o2italia curerà fornendo segnalazioni interessanti raccolte dal mondo infinito del web2.0...
 trasparenze vegetali per progetti di ecodesign..Organza o chiffon? semplicemente ortaggi.Foto Pierre-François Couderc


Barbabietola, cavolo rosso e porro sono gli ortaggi utilizzati dai  designers olandesi Kathy Ludwig e Florian Kräutli per realizzare una serie di originali lampadari.

un esempio impressionaste per la natura della materia prima...capelli, ossa, unghie..brrrrr

http://www.klfk.nl/#showProject=225




http://jonasedvard.dk/work/myx/ lampade a sospensione biodegradabili del designer danese Jonas Edvard. Dopo la raccolta la base può essere riutilizzata come un semplice e leggero paralume.

ciotole e bichieri commesibili...
Carote, porri, barbabietole, cicoria e peperoni utilizzati per creare insoliti recipienti "commestibili".

Le verdure una volta essiccate sono pressate per essere convertite in strati sottili che la designer olandese Geke Wouters, modella creando ciotole, bicchieri e piatti.

un mini libro di formato ma super di contenuti in compagnia di o2italia: Io lo so fare di Marinella Correggia

ci piace segnalarvi libri che parlano di autoproduzione, questa è a volta di una


Piccola guida all’autoproduzione manuale, creativa ed ecologica. Far da sé, non sprecare, risparmiare.
Questo libro fa parte delle guide dei nostri laboratori per l'educazione agli stili di vita sostenibili 

Sapete costruirvi una cucina solare?
Vi siete mai lavati i denti con l’argilla?
Vi capita di regalare gioielli vegetali? Questo manuale è la fucina da cui nascono idee ecologiche e fai-da-te sempre nuove: dal pane cotto al sole ai germogli in cucina, dalle soluzioni naturali (e profumate) per l’igiene personale o domestica agli oggetti quotidiani, dalla toilette compostante alle vernici al caffè. E allora il potere a mani e piedi, produttori di sana energia! Ma soprattutto al cervello!

Marinella Correggia giornalista e scrittrice, lavoratrice manuale, scrive di pace, ecologia quotidiana e rispetto dei viventi. Autrice di “Non si ferma una bomba in volo?” (Cart’armata), “La rivoluzione dei dettagli” (Feltrinelli), “Addio alle armi” (Lav) e delle guide “Zero rifiuti” e “Cucinare in pace” (Altreconomia

lunedì 6 gennaio 2014

o2italia da il benvenuto al 2014 con l'ottimismo di accompagnare i giovani designer produttori di se stessi

La forma di prassi del design che si sta oggi delineando segue un modello business-to-consumer, ovvero designer-to-consumer (D2C). In questo modello, attraverso la vendita online e il rapporto con i distributori tradizionali, i designer sono divenuti produttori di se stessi e hanno creato qualcosa di analogo alle etichette discografiche indipendenti dell'industria musicalehttps://www.domusweb.it/it/design/2012/12/17/generazione-d2c.html
Questo articolo è stato pubblicato su Domus 964, dicembre 2012