martedì 25 febbraio 2014

Con meno di 8 euro è una tavola di legno 40x80 si può realizzare una mini libreria a zero rifiuti

Progetti che non fanno sfridi durante la realizzazione (solo con un pò di segatura  in giro), perchè ottimizzano la realizzazione  e che possono essere autoprodotti rientrano nelle strategie di design a rifiuti zero che o2italia segnala in questa rubrica.
Piccoli progetti di Design, quelli che ecoDlab considera come i più semplici, scontati, ma attenti al risparmio di risorse a 360° escono dai taccuini ATeatino.

In questo caso specifico servono meno di 8 euro per avere due moduli 40x40, componibili, multifunzionali.
Comprati una tavola 40x80 cm in compensato multistrato con €7,80 e con questo piccolo progetto realizzati due moduli di una libreria...provaci!
 http://antoniateatino.wix.com/ecodlab#!guerrilla-design/c1ivd


lunedì 24 febbraio 2014

un libro alla settimana con o2italia, questa volta tocca alla collana Intasca di Anima Mundi Editrice

o2italia questa settimana segnala il  libro della collana “Intasca” di Anima Mundi Editrice:

“Dall’efficienza alla sufficienza”.


Un piccolo saggio per comprendere come ci si possa avvicinare a una società in equilibro con la natura soltanto razionalizzando intelligentemente i mezzi e moderando i nostri fini.
La “rivoluzione dell’efficienza” non arriva da nessuna parte se non è accompagnata da una “rivoluzione della sufficienza”. Niente è più irrazionale di correre con la massima efficienza nella direzione sbagliata.
Il libro sarà donato ed inviato per posta alle prime 50 e-mail di richiesta.

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lunedì 17 febbraio 2014

Non Bruciamo il futuro di Rossano Ercolini..i lunedì in compagnia di un libro di o2italia

o2italia, nella veste di circolo territoriali rifiuti zero, è entusiasta di condividere con tutti voi la prossima uscita del libro di Rossano Ercolini.
 In un'Italia dove contro discariche e inceneritori ci sono state tante barricate e pochissime proposte, la storia di Capannori e di Rossano Ercolini dovrebbe essere studiata a scuola.»
La Repubblica


Rossano Ercolini è un maestro elementare in un piccolo comune della Toscana, in provincia di Lucca. Quando viene a conoscenza dei piani per la costruzione di un inceneritore a pochi chilometri dalla sua scuola, per il bene del territorio e la salute dei suoi giovani alunni decide di intervenire. Fonda così l'associazione «Ambiente e Futuro», con l'obiettivo di informare la comunità dei rischi ambientali dell'incenerimento e di proporre strategie alternative per la gestione dei rifiuti. Seguono anni di battaglie durissime durante i quali Ercolini sfida apertamente gli apparati politici e i poteri economici locali e nazionali. Ma alla fine le sue ragioni hanno la meglio e nel 2007 il comune di Capannori è il primo in Italia a adottare la strategia Rifiuti Zero, diventando in poco tempo il centro di un movimento straordinariamente vitale che, da Napoli a Milano, coinvolge ora sempre più cittadini e tanti amministratori. Nell'aprile del 2013, per questo suo impegno come attivista e educatore, Rossano Ercolini riceve il Goldman Environmental Prize e viene invitato alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Non bruciamo il futuro è la testimonianza fiera e coinvolgente di una battaglia decennale vinta contro poteri fortissimi. È la dimostrazione chiara e diretta delle enormi possibilità di un modo di fare politica nuovo e capace di organizzarsi dal basso. È anche uno straordinario manifesto educativo: in tutti questi anni l'autore non ha infatti mai smesso di insegnare. Rossano Ercolini è oggi il simbolo di un ambientalismo capace di incidere in maniera efficace nello sviluppo di un territorio, andando oltre le ideologie e gli schieramenti. Perché è solo con l'impegno di tutti a prendere parte al cambiamento che la democrazia respira e, con essa, prende vita la speranza di un futuro migliore.

lunedì 10 febbraio 2014

Fai partecipare i tuoi bambini al Laboratorio Eco-creativo sul risparmio Energetico!

Partecipa alla campagna nazionale M'illumino di Meno con o2italia, giorno 14 febbraio 2014 seguiamo insieme Caterpillar su Rai radio2 e continuiamo il 15 febbraio 2014 per un laboratorio eco-creativo con i più piccoli nella nostra sede.
Durante la giornata si terrà anche la premiazione per il concorso di Natale indetto da o2italia durante i laboratori tenuti a Gigliopoli nel periodo Natalizio.



Sendilo il primo servizio di Tir-Sharing

Si avvicina M'illumino di Meno 2014, il 14 Febbraio con la giornata del risparmio energetico giunta alla decima edizione.
La Campagna di sensibilizzazione radiofonica pone l'accento sulla razionalizzazione dei consumi e noi di o2italia aderiamo come ogni anno a questa giornata proponendo sul blog link e notizie utili relative ad azioni virtuose per razionalizzare i consumi e per i più piccoli laboratori Eco-creativi sul Risparmio Energetico.
Nel Decalogo di quest'anno di M'illumino di meno troviamo al decimo punto: "utilizzare l'automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto".
Noi aggiungiamo...
Perchè condividere l'auto e non i Tir?
Forse molti di noi l'avranno pensato "che spreco far viaggiare Tir vuoti" !!!


Per contribuire ad incentivare la Green Logistic arriva Sendilo®, la prima piattaforma on-line che consente agli autotrasportatori "fornitori", una volta registrati, di offrire lo spazio disponibile sul proprio mezzo.
L'utente, a sua volta, trovata la tratta di trasporto ideale si dovrà limitare ad indicar peso e dimensioni del carico e successivamente procedere all'acquisto del viaggio.
Ad oggi sono oltre cinquecento i "fornitori" registrati al servizio e che hanno concretizzato i primi trasporti sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico.
Questo servizio è stato concepito da Francesco Murru, nuorese di 34 anni, che dopo aver notato per diverse volte Tir vuoti di ritorno o in uscita dalla sua Sardegna, ha concepito Sendilo®, il primo portale di Tir-sharing.
Approfondisci l'articolo (fonte virtuositaly).

Aderisci a M'illumino di Meno giorno 14 Febbraio seguendo Caterpillar su Rai radio2!













domenica 9 febbraio 2014

il libro che o2italia consiglia questa settimana è "Il Valore dell'Imperfezione"

Francesca Ostuzi, giovane ricercatrice in sostenibilità ambientale ci ha regalato questa bella presentazione del libro che racchiude il lavoro che cura da anni insieme alla Professoressa Marinella Levi ed atri suoi meritevoli colleghi sul valore dell'imperfezione.
Il libro indaga, infatti, il valore attribuibile alle imperfezioni degli oggetti, proponendole come sintomi di un’inequivocabile unicità del prodotto. Ridare valore all’imperfezione significa progettare prodotti capaci di invecchiare, di modificarsi, di essere riparati; significa stimolare il legame emotivo tra utente e prodotto.






Francesca scrive che:
"I prodotti industriali vengono spesso progettati in un tempo e luogo virtuale e astratto, che non tiene conto del loro essere entità vive e mutevoli, in grado di cambiare dinamicamente il loro aspetto o perfino la loro funzione nel tempo e grazie all’uso che ne facciamo.

Le imperfezioni raccontano spesso il vissuto specifico dell'artefatto e in questo modo ci avvicinano ad una visione più naturale degli oggetti che ci circondano, essi –come noi- divengono unici. Come avviene in Giappone con l'influsso del wabi sabi, definito come la "bellezza delle cose mutevoli, imperfette e temporanee", imperfetto diviene sinonimo di reale, naturale, inevitabile, umano.

Nel testo “il valore dell’imperfezione” l’estetica wabi sabi viene tradotta in approcci progettuali. Tali approcci, teorizzati grazie all’analisi dello stato dell’arte, si collocano nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, e sono così sintetizzabili:
1.Unico/industriale: considerare la differenziazione del prodotto industriale come possibile valore
2.Segni del tempo e dell’uso: considerare il prodotto in quanto realtà dinamica
3.Rottura seguita da riparazione: considerare la possibilità di interventi curativi sul prodotto
4.Rottura seguita da una nuova funzione: la rottura del prodotto apre nuovi scenari funzionali.

Attribuire valore all'imperfezione significa progettare prodotti capaci di invecchiare, di modificarsi, di essere riparati; significa stimolare il legame emotivo tra utente e prodotto, allungarne il ciclo di vita e, soprattutto, accettare la presenza di una variabile non controllabile che spesso "cambia il finale del racconto". 


Francesca Ostuzzi svolge attività di ricerca presso il Politecnico di Milano sulla sostenibilità ambientale, per l'allungamento del ciclo di vita dei prodotti industriali.
Giuseppe Salvia svolge attività di ricerca sul rapporto tra design, artefatti e consumo sostenibile, soprattutto tramite il coinvolgimento degli utenti.
Valentina Rognoli è ricercatrice presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, sui temi dei materiali, la loro dimensione espressivo-sensoriale e il rapporto con neuroscienze ed emozioni.
Marinella Levi è professore ordinario presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano, promuovendo la cultura dei materiali per il design, e il loro rapporto con tecnologie, sensorialità e sviluppo sostenibile.
http://vimeo.com/43247516




mercoledì 5 febbraio 2014

Prodotti sfusi: una strategia di acquisto Rifiuti Zero...


Acquistando prodotti sfusi puoi azzerare i rifuti rovenieni dagli imballaggi, confezioni che appena entrano in casa sono pronti a diventare tragicamente spazzatura.
Il contenuto dei sacchi della spazzatura è formato in gran parte, se non totalmente, dagli involucri dei prodotti - di plastica, cartone, polistirolo, vetro – e dai contenitori del cibo che abbiamo comprato e che non servono anull’altro, se non a facilitarne il trasporto e la conservazione.

Comprare sfuso è ecologico e sostenibile, soprattutto per gli alimenti prodotti e confezionati dalle catene di supermercati e venduti come cibi pronti. Forse non tutti sanno che il costo dei cibi nei supermercati è infatti dato principalmente dal loro imballaggio, cioè dalla parte non commestibile che il consumatore è costretto a comprare. Eliminando il packaging si riducono quindi sia la spesa (fino al 40% in meno) sia la quantità di rifiuti prodotta.
Comprare un prodotto alla spina permette di regolarsi anche sulle quantità che sono quelle giuste per le proprie necessità, che si tratti di un single che di una famiglia numerosa. Si acquisterà quello che serve realmente. E in un’ottica macro-economica, il minore imballaggio permette di accumulare maggiori quantità di cibo all’interno dei furgoni, riducendo i viaggi per la consegna nei punti vendita, e quindi l’inquinamento.
Negli Stati Uniti si è tenuta a ottobre la seconda edizione della Bulk Foods Week: per una settimana la fondazione Bulk Is Green in associazione con i supermercati ha celebrato il cibo non confezionato proponendo sconti e offerte per incentivarne l’acquisto. E anche in Italia qualcosa si muove.

Le catene più importanti stanno cominciando a offrire sia alimentari che detergenti alla spina, attraverso dei corner dedicati a questa tipologia di acquisti. E spuntrano diversi negozi che praticano la filosofia del tutto sfuso, sia per le granaglie e i cereali, che per vini, latte, olio, pasta e anche per numerosi prodotti per la detergenza della casa e la cura del corpo. In genere abbinano il servizio alla spina con l’eccellenza dell’assortimento e il biologico.
Il flacone lo si può portare con sè da casa (come molti di noi hanno già imparato a fare con i sacchetti) oppure acquistare direttamente in negozio. Il risparmio è anche su questo. Una volta acquistato, non si ripeterà più la spesa.
Può risultare difficile riuscire a far rientrare nei tempi iper veloci delle nostre vite una modalità di spesa così particolare ma pensiamo solo come molti supermercati già offrano l’opzione della lettura dei codici a barre e di pagamento fai-da-te, spesso abbinandola a sconti. Ci siamo abituati a questo, non vogliamo abituarci a portare un flacone vuoto di ammorbidente?
E la nostra salute e il nostro portafoglio ce ne saranno grati.
(fonte  tuttogreen.it)

lunedì 3 febbraio 2014

il libro di o2italia di questo lunedì è "Coltiviamo la Città"

Questa volta la proverbiale zappa non vi finirà sui piedi. “Coltiviamo la città”, della collana "ManualMente", nata dalla collaborazione tra Altreconomia e Ponte alle Grazie, è una vera e propria "ortopèdia" per contadini urbani, un potente concime per iniziare - da soli o in compagnia - un orto o un giardino sul balcone, sul davanzale, in un’aiuola trascurata.
Il “capanno degli attrezzi” per giardinieri del quinto piano: la terra, i vasi, gli utensili necessari, i semi, la scelta delle varietà, le tecniche base di coltivazione (bio, s’intende), i tempi e il calendario dell’orto, corredati di costi e illustrazioni. I libri e i siti web dove approfondire. Non solo. Le storie delle più fertili esperienze italiane di orti urbani: orti conviviali, collettivi, didattici, terapeutici, in carcere, il guerrilla gardening e la tecnologia al servizio dei cavoli.
Perché difendere il solco non conviene. Molto meglio condividerlo.