giovedì 15 gennaio 2015

Il miglior ecoimaballaggio? quello progettato per non lasciare traccia se non nutrendo il terreno o riciclandolo.

Dovremmo imparare molto dalla natura quando pensiamo agli imballagi e al progetto per trasportare e comunicare e rendere accattivanti i prodotti sul mercato.




Il principio cradle to cradle (talvolta abbreviato in C2C, in italiano dalla culla alla culla) che o2italia, come centro di ricerca per la diffusione dell'ecodesign e degli stili di vita sostenibili diffonde non solo per la buona progettazione ma anche per gli acquisti consapevoli ci dice che rifiuto è uguale cibo. Ovvero il rifiuto rientra in un ciclo di vita in cui può essere inserito in un metabolismo biologico e diventare nutriente per il terreno o in un metabolismo tecnologico e poter essere riciclato.

(McDonough, William e Braungart, Michael, Dalla culla alla culla. Come conciliare tutela dell'ambiente, equità sociale e sviluppo, Torino, Blu Edizioni, 2003, pp. 208. ISBN 9788887417722)


Se il tema è l'imballaggio ci piace parlare di design edibile o di design che minimizza l'uso di risorse, che costituiscono materiali riciclabili o compostabili.
Su questo tema stiamo lavorando e vi aggiorneremo la prossima settimana.